Verso una cultura della prevenzione: Crisi d’impresa e diritto fallimentare

Negli ultimi anni, il diritto fallimentare ha attraversato un profondo processo di trasformazione, dettato dalla necessità di passare da una visione punitiva della crisi d’impresa a un approccio improntato alla prevenzione e alla ristrutturazione. L’obiettivo non è più semplicemente “gestire il fallimento”, ma intercettare tempestivamente i segnali di difficoltà e favorire soluzioni che preservino il valore dell’impresa, tutelando al contempo creditori, dipendenti e sistema economico.

Dal fallimento alla liquidazione giudiziale

Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.lgs. n. 14/2019), la parola “fallimento” è stata formalmente abbandonata e sostituita con il termine “liquidazione giudiziale”. Ma non si tratta solo di un cambiamento terminologico: il legislatore ha voluto superare lo stigma che per anni ha accompagnato l’imprenditore in crisi, cercando invece di incentivare la collaborazione con gli organi della procedura e la ricerca di soluzioni negoziate.

Gli strumenti di allerta: prevenire è meglio che curare

Una delle novità più significative è rappresentata dagli strumenti di allerta e composizione assistita della crisi, pensati per segnalare anticipatamente situazioni di difficoltà economico-finanziaria. L’imprenditore, il collegio sindacale e gli organi di controllo hanno ora un ruolo chiave nell’attivare i meccanismi di prevenzione. Questo rappresenta un importante cambio di paradigma: la crisi non è più vista come una colpa, ma come una fase fisiologica che può essere gestita.

Le procedure di composizione negoziata

Introdotta nel 2021 e poi integrata nel Codice, la composizione negoziata della crisi si propone come uno strumento flessibile e riservato per le imprese in difficoltà, che intendano affrontare e superare la crisi senza ricorrere immediatamente a procedure giudiziali. Con l’assistenza di un esperto indipendente, l’imprenditore può avviare un dialogo con creditori e stakeholders per costruire un percorso di risanamento.

Conclusioni

Il diritto fallimentare oggi non è più soltanto il diritto della “fine” dell’impresa, ma una disciplina che mira a salvare ciò che è salvabile, valorizzando l’iniziativa imprenditoriale e tutelando l’interesse dei creditori. Il cambiamento culturale è in atto, ma serve ancora una maggiore diffusione della cultura della prevenzione, specialmente tra le piccole e medie imprese.


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